Emilio Rosini: il politico, il magistrato, l'intellettuale

Il 5 ottobre 2011, ad un anno dalla scomparsa di Emilio Rosini, la Fondazione Gianni Pellicani - in collaborazione con il Comune di Venezia, l'Ateneo Veneto e la Fondazione Querini Stampalia - ha organizzato un dibattito pubblico per ricordare una figura poliedrica e unica nel contesto veneto del secondo Novecento.

Il Convegno si è tenuto presso l'Ateneo Veneto di Venezia, e vi hanno partecipato il Sindaco Giorgio Orsoni, Gianfranco Bettin, Massimo Cacciari, Marino Cortese, Umberto Curi, Ivano Nelson Salvarani, Giorgio Tosi.

 

Rosini, il politico. Militante del Partito Comunista, Rosini fu consigliere comunale dal 1951 al 1965 e deputato dal 1953 al 1959. Venne radiato dal Partito per indisciplina nel 1966. Dal 1993 al 1997 fu vicesindaco di Venezia nella prima giunta Cacciari.

Rosini, il magistrato. Nel 1975, con l'istituzione dei Tribunali Amministrativi Regionali, lasciò l'avvocatura e l'insegnamento per assumere l'incarico di Consigliere del TAR Veneto. Promosso Consigliere di Stato, si trasferì a Roma nel 1980 per tornare al TAR Veneto come Presidente nel 1986. Realizzò il processo di informatizzazione del TAR, primo fra i tribunali in Italia. Venne messo a riposo nel 1992 per raggiunti limiti di età, col titolo di Presidente Onorario del Consiglio di Stato.

Rosini, l'intellettuale. Fu presidente della Biblioteca Querini Stampalia e collaborò con l'UAAR, Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, che lo nominò tra i suoi presidenti onorari.